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Benvenuti sul sito ufficiale dei Ministeri della famiglia della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno in Italia.
In questi decenni, la famiglia ha visto un cambio di enfasi all’interno delle sue relazioni affettive.
Oggi i partner sono più consapevoli della loro importanza in quanto esseri umani, bisognosi di essere amati in quanto tali e degni di rispetto. Oggi, giustamente, non si accettano più così facilmente soprusi e ingiustizie in nome dell’essere «famiglia». Ma ogni rivoluzione ha i suoi lati oscuri. E i suoi squilibri.
Se un tempo la famiglia poteva correre il rischio di polarizzarsi sull’aspetto etico-normativo – la famiglia intesa come contratto economico, dove i suoi membri erano vincolati dal dovere – oggi ci si è spostati verso l’aspetto affettivo-sessuale – la famiglia come luogo narcisistico, dove i suoi membri sono alla ricerca continua del proprio piacere.
È importante quindi trasmettere dei valori fondamentali per permettere alla nuova generazione di poter gestire al meglio il rapporto di coppia; senza tornare indietro, ma neppure andando troppo avanti. Una sintesi per un rapporto coniugale maturo, tra aspetti normativi – il patto e l’impegno come fondamenti – e quelli affettivi – l’amore e la relazione come collante; tra i bisogni dell’individuo e le esigenze del sistema familiare.
C’è bisogno di un concetto di amore che trascenda il bisogno narcisistico di cercare l’altro perché «ci rende felice »; altrimenti, ridurremmo l’altro a nostro oggetto, a un succedaneo del biberon materno che dispensa calde coccole e non chiede in cambio alcun atto di responsabilità. Fromm parlava di un amore funzione piuttosto che un amore oggetto. Amare, secondo lui, è esercitare una facoltà verso qualcuno piuttosto che cercare l’oggetto amato. È l’amore come principio – l’agape biblico – anche se questo dovesse comportare dei costi. È l’amore senza farsi condizionare dal concetto di efficienza; perché solo così si sfugge alla tentazione di trasformare l’amore e il matrimonio in un luogo dove il principale scopo sia essenzialmente quello di trovare la massima efficienza nella comunicazione e nelle relazioni affettive. Perché una volta che questa «efficienza» viene a indebolirsi, si cercherà un altro oggetto d’amore più efficiente.
C’è bisogno di un amore sensibile e affidabile. Un amore che chiede affetto, ma che è anche capace di dare stabilità al patto.
C’è bisogno per le giovani generazioni, come lo è stato per il passato, di conoscere un amore totale come solo Dio ce l’ha insegnato: «Il tempo degli amori era giunto e io fermai un patto con te e tu fosti mia […] [E, nonostante i problemi fra me e te,] io mi ricorderò del patto che fermai teco nei giorni della tua giovinezza» (Ez 16:8,60)
Per delle famiglie più forti e più sane.
Roberto Iannò
Maria Antonietta Calà
Direttore e direttore associata del Dipartimento dei Ministeri della famiglia Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno.